Convivenza territoriale tra le diocesi campane e laziali. 

Il 5 Maggio 2018 si è tenuta presso il Santuario “Mia Madonna, Mia salvezza” la convivenza di studio del territorio 4 Lazio-Campania. Tema della giornata: “Gettare le reti alla luce del carisma”. La diocesi di Aversa ha organizzato l’evento, ospitando i fratelli e le sorelle del movimento dei Cursillos di Cristianità provenienti da ben 17 diocesi. I giovani di Aversa la raccontano così… I cursillisti aversani si sono prodigati per garantire una calorosa accoglienza, i momenti della giornata sono stati emozionanti e coinvolgenti fin dall’inizio, ogni attività è stata organizzata da ciascun gruppo, affinché l’evento si svolgesse nel migliore dei modi, così da lasciare ad ogni partecipante un segno tangibile della grandezza e dell’amore di Dio. I giovani De colores accoglievano i fratelli provenienti dalle varie diocesi, conducendoli nella mensa per le colazioni e chi si occupava del babysitteraggio radunava i piccoli presenti intrattenendoli con attività ludiche e laboratoriali affinché, anche loro, si sentissero protagonisti di questa giornata colorata. La giornata ha avuto inizio con le lodi mattutine, tenute nella cripta, animata da canti di gloria al Signore. Al termine delle lodi, sono seguiti il benvenuto e le presentazioni del coordinatore nazionale, le coordinatrici territoriale e diocesana e l’animatore spirituale del territorio i quali ci hanno augurato di trascorrere la giornata pienamente, all’insegna dell’amore, certi che lo Spirito Santo l’avrebbe resa molto fruttuosa. Arricchente e formativo è stato il rollo laico, tenuto dal nostro coordinatore nazionale: Armando Bonato. È stato un fraterno e gioioso incoraggiamento alla fedeltà al metodo, che detiene la sua efficacia e resta sempre viva, come ha sempre detto il nostro fondatore Eduardo Bonin, ispirato dallo Spirito Santo. Alle 12 è arrivato il vescovo della diocesi di Aversa, Mon. Angelo Spinillo, accolto con grande acclamazione. Il momento più toccante della mattinata sono state le parole del vescovo, durante l’omelia, che ha definito la giornata come una festa che si fa tra fratelli e sorelle, uniti 2 da un legame indissolubile che nessuna tempesta potrà spezzare. Quando si festeggia così, si ritorna a casa sempre più carichi e rigenerati. In un momento di gioia non potevano mancare canti di gloria e il nostro grazie al Signore con il “Vittoria” e “De Colores” che già alla prima nota produce sui nostri volti un sorriso smagliante, difficile non averlo. Conclusa la Santa Messa, tutti insieme ci siamo recati nella mensa per il nostro pranzo alla cursillista. Anche il momento del pranzo è stato vissuto nella piena letizia e grazia perché, sebbene fossimo di diverse età e non ci conoscessimo affatto, abbiamo condiviso tutto come solo una vera famiglia sa fare. Nel primo pomeriggio i giovani del Movimento hanno organizzato un momento di giochi che avrebbe visto come protagonisti non i bambini, bensì gli adulti, i quali hanno risposto con grande coinvolgimento e trepidazione. Dopo questa parentesi di svago e di riposo, siamo ritornati nella cripta per l’ultreya. Si apre il momento con il rollo sacerdotale donato da don Giordano Pisanelli, che ha aperto molti interrogativi in ognuno di noi ed ecco che durante le risonanze molti fratelli e sorelle hanno testimoniato come nella loro vita hanno gettato le reti e come, alcune volte, hanno avuto difficoltà a farlo. Sono state testimonianza che continuano ancora scuoterci e a farci capire che non si è mai arrivati al Signore ma è un continuo crescere insieme, nella comunità, che rende tutto più proficuo e meno faticoso. Quando ormai tutto stava per concludersi, ci siamo ritrovati ad abbracciarci calorosamente, come solo un cursillista sa fare e ci siamo salutati con il cuore pieno di gioia, desiderosi di rincontrarci presto. Ancora carichi, tutti hanno continuato ad animare, stavolta senza alcuna programmazione, con canti, abbracci e tante risate. Nonostante la stanchezza, le mille cose fatte perché la giornata andasse per il meglio, oggi possiamo dire di aver portato ancora una volta il sorriso, la gioia, la voglia di amare Gesù e l’umanità intera . Ad oggi siamo felici del grande operato de Signore su di noi. Abbiamo ricevuto tanto, così tanto che non possiamo tenerlo tutto per noi, 3 dobbiamo condividerlo perché è in sovrabbondanza, bisogna donarlo a chi ti è accanto, in modo che abbia la stessa voglia di far parte di questa grande famiglia e soprattutto gli venga, come diceva Eduardo, “la fame di Dio”. Nel salutarci, un fratello di un’altra diocesi ha commentato così la giornata: “Oggi vi erano tanti giovani e ciò che traspariva di più tra loro era un forte legame di amicizia. Non esistono parole per commentare o per testimoniare, a volte uno sguardo, un sorriso o un gesto riesce a trasmettere molto di più di quanto si pensa”. Eduardo sognava un mondo di amici…oggi abbiamo avuto l’ennesima prova, che è possibile! De colores, Ultreya!!!

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