Il Cottolengo

La Piccola Casa della Divina Provvidenza, fondata da San Giuseppe Cottolengo, è una istituzione civile ed ecclesiale. Ha come fondamento la Divina Provvidenza, come anima la carità di Cristo, come sostegno la preghiera, come centro i Poveri. Essa comprende suore, fratelli, sacerdoti e laici che a vario titolo realizzano le sue finalità. La Piccola Casa si prende cura della persona povera, malata, abbandonata, particolarmente bisognosa, senza distinzione alcuna, perché in essa riconosce il volto di Cristo. Nei diversi Paesi dove è presente, la Piccola Casa è organizzata in comunità di vita e in pluralità di servizi uniti e orientati dallo spirito e dagli insegnamenti di San Giuseppe Cottolengo. Come una grande famiglia tutti, sani e malati, religiosi e laici, secondo la vocazione e la misura della propria donazione e impegno si aiutano reciprocamente ad attuare le finalità evangeliche dell’Opera.
La sede di Trentola Ducenta (CE) accoglie da molti decenni persone con varie difficoltà, fisiche o mentali. Al suo interno vi abitano le suore Cottolenghine a cui è affidata la non facile gestione della casa. Vi sono i dipendenti che con impegno e passione lavorano e assistono gli ospiti della casa. Chiunque però abbia animo buono e voglia di donare qualcosa agli altri è bene accetto. Tutti possono contribuire a rendere migliore la vita degli ospiti della Piccola Casa. Alcuni di noi, dopo aver partecipato ad un cursillos ed animati da questo desiderio, sono entrati a far parte della grande famiglia del Cottolengo prestando il proprio contributo come volontari presso la sede di Trentola Ducenta, trovando un ambiente molto accogliente e familiare. Chiunque entra in questa famiglia sente un senso di appartenenza a qualcosa di meraviglioso e importante; meraviglioso perché Gesù è sempre presente in ogni angolo e in ogni respiro, importante perché, anticipando i tempi che verranno, gli ultimi sono già i primi. Sono loro, “gli ultimi”, il cuore pulsante della Piccola Casa. Nella Piccola Casa della Divina Provvidenza ognuno può trovare senso alla propria esistenza, realizzare i desideri profondi del cuore, contribuire all’edificazione di un’umanità nuova fondata sull’amore, sull’amicizia e sulla speranza della vita eterna

Quel sabato mattina, molto presto, per la prima volta mi presentai davanti a quel cancello. Alzai gli occhi e vidi la scritta che diceva:

“COTTOLENGO” “PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA”

In un istante la mia mente tornava indietro di una settimana. Solo una settimana prima non avrei mai immaginato di fare una cosa del genere ma, dopo quei tre giorni del Cursillo, i più belli e intensi della mia esistenza, non avevo dubbi, volevo aiutare i più poveri, i più deboli, i più emarginati. Così è iniziato il mio cammino come volontario insieme al mio inseparabile fratellone Enzo. Entrando in quella casa immaginavo di incontrare persone inferme, sofferenti e magari nemmeno tanto curate. Forse avevo visto qualcosa del genere in televisione e…., insomma, ero preparato al peggio ma i miei timori svanirono in un istante quando una suora, molto dolce, mi salutò con un caloroso “DEO GRATIAS”. Poi via al ” S.Domenico” , il nostro reparto dove ci aspettavano i ” RAGAZZI”, tutti da lavare e vestire . Quella mattina ebbi la gioia di conoscerli tutti, uno a uno, mentre li lavavamo. Prima Tobia poi Mario, Nicolino, Elio e via via tutti gli altri. Tutti, da quel giorno, sono entrati nella mia vita e nel mio cuore ed è nato un legame molto forte tra noi che tuttora continua dopo tanti anni. Poche volte io e Enzo siamo mancati e, quando proprio non possiamo andare da loro, per noi è una sofferenza. Ci mancano troppo i loro sorrisi, la loro semplicità, la purezza di cuore, il loro calore umano, i loro occhi pieni d’ amore che somigliano tanto agli occhi di Cristo. Di Cristo che si dona senza chiedere niente in cambio, Cristo che soffre e porta la croce ma che ama e lo fa fino in fondo. Ecco …!  È l’amore la chiave di tutto. Non c’è alcuna differenza tra gli ospiti, le suore, i dipendenti o i volontari della “PICCOLA CASA”, perchè in tutti, ma proprio tutti, questo amore ” VIVO ” traspare come una luce che brilla e illumina il cuore di ognuno. Un ‘altra frase è scritta fuori a quel cancello, è di S.Paolo, e dice: CARITAS CHRISTI URGET NOS.

L’AMORE DI CRISTO CI SPINGE.
Gesù ci spinge e ci esorta ad amare e a servire i nostri fratelli più piccoli e in cambio Egli, come una pioggia copiosa, ci dona la cosa più importante: SE STESSO!